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da un’idea di 4est
All’alba di un nuovo domani apriremo la porta del futuro mentre in città si udranno le note di…
Vincenzo Salvia instagram
1 – Tre aggettivi per descriverti
Italiano, sognatore, viaggiatore.
2 – A quale stile ti ispiri maggiormente?
L’italo Disco sicuramente. E’ la musica con cui sono nato e cresciuto, a partire dai cinepanettoni che giravano sui nostri canali TV o trasmissioni, pubblicità . All’epoca ero piccolino per andare in discoteca ma già sognavo di avere la patente e gironzolare per la città con la musica in macchina, magari sotto la pioggia, o al mare al tramonto. All’Italo Disco affianco la Synthwave, genere fortemente di ispirazione anni ’80 ma con un tocco moderno. Provo sempre a miscelarli entrambi nelle mie produzioni. Poi sembrerà strano ma tra i miei “maestri” c’è anche Ludovico Einaudi che mi ha insegnato che la musica deve essere diretta e non necessariamente virtuosa per restarti dentro.
3 – Nostalgia del passato o critica del presente?
Nostalgia del passato perché critico il presente. Lo trovo un po’ vuoto. Negli anni ’80 sembrava tutto più colorato, più spensierato, più stimolante, o forse era semplicemente perché ero piccolo e non avevo alcuna responsabilità se non quella di finire i giochi del Sega Megadrive. Certo, alla fine non ci vivo malissimo nel presente ma mi manca un po’ quella magia che c’era prima.
4 – Cinque libri e cinque album che metteresti nello zaino prima dell’apocalisse
Tra i libri proverei a fare un mix: Baricco – Novecento; Arthur Schnitzler – Doppio Sogno; Una bella raccolta di racconti di Edgar Allan Poe; Charles Baudelaire – I fiori del male; Enzo Ferrari – Le mie gioie terribili. Tra i film, quelli che fanno parte della mia vita in maniera indelebile: Rain Man; L’attimo fuggente; L’uomo bicentenario (Si nota che mi piace Robin Williams?) Enzo Ferrari (Anche il Drake è come un modello di vita per me) E Stranger Things per rilassarmi
5 – Hai la macchina del tempo, cosa fai?
1 gennaio 1980 e ci rimango fino al 31 dicembre 1989. Se poi riuscissi a recuperare un po’ di plutonio o farmi colpire da un fulmine magari un viaggetto nel periodo barocco lo farei, mi ha sempre affascinato. E poi andrei dritto negli anni ’60, boom economico, hippies.
6 – Gli ingredienti musicali per un’ottima neonpeetsa
Nostalgia, sogno e mozzarella. Se di bufala ancora meglio.
7 – Prima di salutarci regalaci uno spoiler delle tue news!
Dopo un periodo di relax seguito dal periodo covid e post-covid, finalmente ho ripreso a comporre e sto ripartendo con un nuovo album. E’ stato difficile trovare l’ispirazione in questo durissimo 2020 e ho preferito aspettare il momento opportuno per cercare di comunicare qualcosa di emotivamente valido. Non sono uno che scrive musica tanto per sfornarla. La musica è per me ancora un modo purissimo per comunicare quello che sono e quello che sto vivendo in un particolare momento, e funziona quando anche l’ascoltatore si ritrova in quell’emozione. Il nuovo album sembra aver preso una piega molto più “chill” ma è probabilissimo che verrà fuori anche qualche pezzo brioso dal retrogusto Italo. Un saluto a tutti gli amici di Neonpeetsa! Ci vediamo nel passato!
Vincenzo Salvia – Official site
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